LUDERE


Io non cerco, trovo”, grazie Picasso, è un buon indizio.

Arrivano da “illuminazione estranianti” . Oggetti spaesati, timidi, oppure forti per una forma speciale o per il materiale di cui sono fatti, si assemblano in modi inusuali e portano fuori echi vaganti. E, nascono.

La cornice privata di vetro e barcollante sul suo sostegno, debitamente dipinta di nero, è il supporto per poesie accennate :“Dedica- Al volo!”

E una scatola trasparente senza più scopo contiene diecimila lettere ritagliate da riviste e giornali per comporre duemila volte la parola “amore”: “Lettere d’amore”. Piccole scatole diventano le custodi di “parole”, esse stesse parola solida: “Metrica”, “Componimento”.

Una selezione distillata di modi di dire, giochi di parole, un adirivieni di concetti.

La differenza tra “libro d’artista” e “divertissement”? Sta solo nel “motto di spirito” che portano.

Solo donne solo?” una sorta di inno ancestrale, è un “libro”, “Nero su bianco”, la soluzione “divertita di un enigma arrotolato…

Un “libro d’artista” è un gioco dal senso oltre il senso e, ritorno.

Un divertissement un “gioco di gioco”.

Mi piace pensare che ambedue con le loro sottili differenze siano la visione poetica di un pensiero in volo.

Ritratto 

tecnica mista cm 34,4 x 28

il Perticato 2002